Esiste questa convinzione.
La vedo, imprese piccole, aziende grandi, è un’epidemia che dilaga, tutti credono che stare sui social network sia un’attività facile e che più che la strategia e la professionalità sia il tempo il vero punto di forza.
Pubblicare tanto pare sia la chiave di volta.
Il tempo è importante, non lo nego, pubblicare regolarmente , secondo un calendario ben preciso e ben studiato è uno dei fattori che può fare la differenza sui social network ma non è l’unico e, addirittura, se la frequenza di pubblicazione è troppo ravvicinata e disordinata può facilmente diventare un’arma a doppio taglio.
Non c’è una ricetta valida per tutti, ogni strategia va studiata su misura per ogni cliente e per ogni piattaforma sociale.
Cosa dici? Uso troppo spesso questa storia del “su misura”?
Ah no, a mio avviso la uso troppo poco, perché c’è ancora chi vorrebbe la formuletta magica, invece la formuletta magica non esiste e neppure la bacchetta o la lampada con il genio che esaudisce i tre desideri, quindi ricordati che ci vuole sempre qualcuno che ti riceve in ufficio, si fa raccontare cosa ti aspetti dai social network e che cosa fa la tua azienda e tante altre cose interessanti e poi ti confeziona un bel piano su misura con tanto lavoro e olio di gomito.
Poi ci vuole anche qualcuno che si mette online e lo segue quel piano, con umiltà e con altrettanta professionalità, ma questa è un’altra storia.
I social Media si possono paragonare ad un motore meccanico, possono andare avanti a spinta e allora cammineranno molto piano, possono andare avanti con un carburante non adatto e andranno avanti comunque ma poco sopra al minimo delle loro possibilità, usando un carburante buono le prestazioni saranno buone, con un carburante ottimale le prestazioni saranno molto superiori e la velocità potrà essere molto diversa rispetto a tutti gli esperimenti precedenti.
Magari non hai in mano un motore Ferrari ma da dalla spinta a mano al supercarburante la differenza si sente eccome anche su un motore da cinquecento.
Pensa che nelle settimane scorse mi hanno contattato dalla sede di un bel progettino in start up (lo so che le start up in Italia non esistono, ma vallo a dire a chi crede di stare in quella fase lì, loro non sentono ragioni, quindi io evito di contraddirli), ma proprio uno di quelli belli, sembrava che volessero da me una strategia di Social Media e io mi sono subito attivata per studiare come stanno usando i canali social che hanno attivato nei primi mesi di attività.
Come è mia abitudine ho preparato un primo brogliaccio di suggerimenti comprensivo di un video e di un pdf esplicativo con alcuni suggerimenti, poi ho approfondito ancora per stendere una strategia precisa dopo aver parlato di tempi e costi.
Ecco, arrivati a questo punto loro sono davvero convinti di avercela già una strategia precisa, non importa se fanno un errore dopo l’altro e se crescono ai tempi di una lumaca quando invece potrebbero prendere il volo grazie al buon progetto che hanno in mano, non c’è verso di arrivare oltre perché i costi per il social media non sono stati presi in considerazione, il lavoro è già stato affidato ad una persona che si occupa anche di altro nell’organigramma e non ha l’esperienza sufficiente per portare avanti anche questo incarico.
Secondo me è un vero peccato.
Sono daccordo con te. Quanto talento sprecato e non ascoltato. Io faccio mercatini e diversifico i miei prodotti in base alla piazza, al target del pubblico. Cerco di tener conto di tutto per vendere al meglio. Lo so! Non c’è la formula magica,ma almeno provare e tentare di capire non costa nulla. Complimenti per gli articoli interessanti.
Laura